Ultima modifica: 7 Novembre 2022
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4 novembre “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”

4 novembre : l’omaggio al milite ignoto

Con l’entrata delle truppe italiane vittoriose a Trento e Trieste terminava la guerra.

Questi i numeri: oltre cinque milioni di mobilitati, appartenenti a ben 27 classi di leva, di cui oltre quattro milioni assegnati all’esercito operante, 680.000 caduti, 270.000 mutilati, oltre un milione di feriti, 600.000 prigionieri, 64.000 dei quali morti per stenti in mano nemica, queste le cifre nude e crude e solo le foto non censurate o i cimiteri militari ci possono oggi dare un’idea, ma solo un’idea, di ciò che queste cifre rappresentano.

In quegli anni ed in quella guerra l’unificazione italiana passò dal piano meramente istituzionale a quello della condivisione di un destino. Italiani di ogni provenienza e di ogni ceto si amalgamarono.

La Grande Guerra, iniziata per l’Italia il 23 maggio 1915, durò 41 mesi: tra anni di freddo in trincea che costarono all’Italia immani perdite umane e materiali, e un gran numero di mutilati e di reduci.

Il 4 novembre 1918 alle tre del pomeriggio entrava in vigore l’armistizio, stipulato il giorno precedente a Villa Giusti, alle porte di Padova, tra il Capo di Stato Maggiore Italiano, Pietro Badoglio, e il generale austriaco Victor Weber von Webenau. L’accordo sanciva la fine delle ostilità tra Italia e Impero austro-ungarico.

Ecco perché il 4 novembre, nato come “Festa della Vittoria” (semplicemente “la Vittoria”, per antonomasia) è con il tempo divenuta la “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”.

Il Dirigente scolastico

Maurizio Primo Carandini