Ultima modifica: 26 Aprile 2021

25 Aprile 2021

25 aprile 1945-25 aprile 2021
Epigrafe per i partigiani di  Valenza
Nel 1957, per completare un monumento che lo scultore Giacomo Manzù dedicò ai partigiani morti
a Valenza , il poeta premio Nobel Salvatore Quasimodo compose questa epigrafe.
Di particolare rilievo sono i tre versi finali, nei quali egli afferma che è una fortuna per la civiltà quando gli eroi astratti diventano uomini in carne ed ossa.

Uomini coraggiosi, come quelli che con il loro sacrificio ci liberarono dal Nazi-fascismo: ed è di uomini così che l’Italia di oggi (e forse ancor più quella di domani) ha ancora bisogno.
Questa pietra ricorda i Partigiani di Valenza e quelli che lottarono nella sua terra, caduti in combattimento, fucilati, assassinati da tedeschi e gregari di provvisorie milizie italiane.
Il loro numero è grande.
Qui li contiamo uno per uno teneramente chiamandoli con nomi giovani per ogni tempo.
Non maledire, eterno straniero nella tua patria, e tu saluta, amico della libertà.
Il loro sangue è ancora fresco, silenzioso il suo frutto.
Gli eroi sono diventati uomini: fortuna per la civiltà. Di questi uomini non resti mai povera l’Italia.
Salvatore Quasimodo, da La terra impareggiabile 1957